2025INTERVISTA A PAOLA MAR

MESTRE. Paola Mar, è nata a Venezia nel 1963. Laureata in storia con una tesi di cartografia storica a Ca’ Foscari con il massimo dei voti. Di seguito si è specializzata in ricerche di storia urbana, del territorio e del paesaggio. Per diversi anni è stata direttrice amministrativa dello studio architetti Mar fondato dal padre Gian Paolo. Attualmente è Assessore al patrimonio, toponomastica, università e promozione del territorio del Comune di Venezia.

  • Come si svolge una giornata “tipo” di un’assessora impegnata in una città come Venezia centro storico e Mestre terraferma?

Il Comune di Venezia è un comune estremamente esteso. La mia giornata tipo ha impegni di rappresentanza istituzionali quasi sempre, oltre al tempo per ricevere i cittadini e rispondere alle cinquanta/settanta mail al giorno che arrivano in quanto le leggo personalmente tutte. Inoltre c’è la parte di interfaccia politica quando sono in consiglio comunale e commissioni consiliari.

 

  • Ultimamente stiamo assistendo a episodi molto violenti nella nostra città. Furti, aggressioni, droga, stupri in terraferma e il “fenomeno” dei “pickpocket” in centro storico. Una sua “ricetta” per contrastare questa pesante situazione?

Secondo me il contrasto deriva da un mix, quale leggi diverse che permettono una certezza della pena a cui aggiungere la rivitalizzazione dei luoghi per non lasciarli in mano a chi vuole delinquere. Da questo punto di vista un buon risultato raggiunto è quello del parco Albanese.

 

  • Una domanda, forse curiosa, a Mestre non esiste una locazione dedicata ai bagni pubblici. Secondo lei, visto l’emergenza senza tetto e quant’altro, non sarebbe necessaria?

Credo che nella nostra città si faccia molto per venire incontro alle esigenze dei senzatetto dal punto di vista sociale. Basta vedere il lavoro del comune di Venezia dalla casa dell’ospitalità e di tante altre istituzioni impegnate al servizio del cittadino.

 

  • Il fumo e l’alcol sono un’altra brutta piaga, quanto possono incidere secondo lei in eventuali malattie oncologiche. Organizzare una campagna a tappeto nella nostra città informando la popolazione dei seri rischi potrebbe essere opportuna? L

L’informazione è sempre necessaria, perché almeno ti rende edotto su tutti quelli che sono i rischi dei tuoi cattivi comportamenti. Credo che molto sia stato fatto in questi ultimi anni soprattutto nella sinergia fra istituzioni e volontariato grazie al lavoro del presidente del consiglio comunale Ermelinda Damiano. Sicuramente non basta mai e quindi c’è sempre un’opportunità di miglioramento condivisibile.

 

  • Lei conosce la nostra associazione AVAPO e cosa ne pensa?

Certo, la conosco perché con voi partecipo a molte iniziative e dai cittadini che sono i vostri migliori testimonial apprendo quale sia la qualità del servizio che svolgete. Soltanto pochi giorni fa una mia carissima amica vi ha definito “santi”!

 

  • Una domanda che rivolgiamo solitamente a tutti è in merito al “suicidio assistito o malati assistiti”. Lei come la pensa su questo delicato argomento?

L’argomento effettivamente è molto delicato perché incide anche su una sfera etica. Credo sia giusto guardarlo su due punti di vista. Quello del malato e quello della famiglia che lo circonda. Se le due volontà coincidono non vedo dubbio che sia giusto parlare dei malati assistiti. Se per contro subentra una scelta da parte di chi vive in maniera tragica la malattia su se stesso ovviamente ne ho rispetto.

 

7) Il ruolo della comunicazione nella nostra città funziona o potrebbe migliorare in certi ambiti? Sicuramente sì, sono molti giorni che dichiaro che il male fa tanto rumore e il bene non fa notizia. la nostra città ha una rete straordinaria di persone che si dedicano al volontariato e credo sarebbe giusto dare loro lo spazio che meritano.

 8) Un’ultima domanda, ad aprile ci saranno le nuove votazioni per il rinnovo delle cariche comunali a Venezia. Lei si ricandiderà e con quali eventuali prospettive?

Gli ultimi dieci anni trascorsi della mia vita sono stati rappresentati da un’esperienza bellissima al servizio della collettività. Faccio questo lavoro con passione e con la finalità di risolvere i tanti problemi che vengono a crearsi. Nel mio pensiero pragmatico ci sarebbe l’intenzione di ricandidarmi per poter continuare in questo impegno a favore della collettività.

Valter Esposito

 Direttore responsabile

di “Per Mano”

 

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