2025INTERVISTA A FABRIZIO CONIGLIO

Fabrizio coniglio è nato a Mestre il 24 aprile del 1961, da venticinque anni lavora presso l’istituto bancario Fideuram in qualità di consulente finanziario. È presidente del comitato “Mestre off limits,”, presidente del comitato “no degrado e malamovida” e dal 2005 presidente del Panathlon international club Mestre. Svolge anche l’attività di scrittore.

  1. Da diversi anni ha fondato l’associazione “Mestre off limits” della quale è l’attuale presidente. Qual è stato il motivo fondamentale che l’ha spinta verso questa iniziativa e in che momento?

Il comitato M.O.L. è nato tra tantissimi cittadini di Mestre per portare istanze e suggerimenti alle amministrazioni locali ed alle forze dell’ordine sui temi del degrado, lotta allo spaccio di droghe e alcool. La drammatica scomparsa del dott. Gabriele Sinopoli colpito da giovani ubriachi mi ha ispirato nel preservarne la memoria con l’istituzione del premio Sinopoli, che celebrerà ad ottobre l’ottava edizione. Vengono premiati quei concittadini che si sono distinti nel contrasto al degrado anche con iniziative culturali.

  1. Secondo lei la nostra città oggi come oggi è abbastanza protetta o viceversa si può migliorare in questo senso?

Come presidente del coordin. Nazionale no degrado e malamovida posso affermare che la nostra città’ è tra le più’ monitorate ed attenzionate grazie alla smart control room introdotta con questa amministrazione. È del tutto evidente che devono essere trovate soluzioni normative nazionali più stringenti e soprattutto modificare la legge Cartabia che non agevola le forze dell’ordine nelperseguire la delinquenza

  1. Per esempio non esistono i bagni pubblici e nemmeno un parcheggio esclusivamente dedicato alle motociclette. Cosa ne pensa?

Può essere un’idea interessante, da sviluppare

 

  1. Negli ultimi tempi si parla molto del “suicidio assistito” con l’assistenza diretta da parte del servizio nazionale. Possiamo ritenerlo un principio etico sul quale potersi ritrovare o lei ha un parere personale in merito?

Premetto che nessuna persona “in buona salute” può’ minimamente immaginare cosa significhi decidere quel passo finale ma come cristiano praticante sono contrario. Mi ritengo altresì’ uomo di azione e convoglierei tutte le energie scientifiche nell’ “accanimento senza se e senza ma” nello studio per debellare queste terribili malattie. Meno carrarmati, meno missili e più’ ricerca. Non è accettabile che nel 2025 non si trovi una cura.

  1. Conosce l’AVAPO Mestre e cosa ne pensa dell’attività che svolge a favore dei pazienti oncologici?

L’Avapo è tra quelle istituzioni che meritano il più’ alto riconoscimento dal presidente della repubblica al singolo cittadino. Se fossi un politico o giornalista darei una visibilità’ quotidiana e assoluta. Io, modestamente non posso dire altro se non “grazie di esistere”.

  1. Un altro tema molto attuale è quello della figura legata al “caregiver”, ovvero l’assistente familiare che si occupa di una persona non autonoma. Lei è al corrente della legge in vigore a favore di questa importante figura e ritiene sia giusta soprattutto sotto l’aspetto giuridico ed economico?

Legge giustissima ma insufficiente come “dotazione economica”. Ruolo imprescindibile. E qui mi ripeto “meno armi, meno sprechi, più’ valore e sostentamento a chi aiuta il malato grave

  1. Lei è anche presidente del Panathlon club di Mestre, dove convergono tutte o quasi le discipline sportive. Ritiene che lo sport, inteso a tutti i livelli possa servire e interagire con le persone affette da malattie gravi e con quali mezzi?

L’istituzione panathletica sostiene da decenni il movimento “special olympics” e si batte nelle scuole per esportare i valori del fair play. Nei confronti delle patologie gravi dovremmo impegnarci in questa ulteriore battaglia esplorando nuove modalità’ di coinvolgimento. Magari in sinergia con AVAPO con la quale vorrei avviare una collaborazione.

  1. Un’ultima domanda. Il volontariato come deve essere inteso come un gesto nobile e silenziosoo va propagandato? Qual è in questo senso il suo pensiero?

L’evangelista Matteo riporta la frase del signore “non far sapere alla mano destra quello che fa la sinistra” ma nel caso del volontariato ritengo che i gesti solidali vadano esaltati e premiati per stimolare la sana emulazione. Io affermo da sempre che se ogni cittadino (siamo 250.000). compisse una sola buona azione al giorno (anche solo la telefonata a chi sta male, mettere un fiore alla finestra) conteremmo in un anno milioni di buone azioni! Come disse jfk “non pensare a cosa fa l’America per te, ma cosa fai tu per l’America”. Viva Mestre e viva AVAPO!

Valter Esposito

Direttore responsabile

 “Per Mano”     AVAPO-Mestre

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